La sua ultima lettera - donsandroamatori.it

"C'è più gioia nel dare che nel ricevere"
una vita per il Signore
La santità ordinaria di un uomo fuori dal comune
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Oggi compiuti 85 anni (18 02 2021)
Riandando indietro con i ricordi e nella ricerca di scoprire la mano de Signore che è stata presente ed ha guidato i miei passi, sento la necessità di ringraziarlo e di benedirlo sempre maggiormente nei giorni che ancora il Signore mi darà opportunità di vivere.

Il primo impagabile dono che il Signore mi ha fatto è stata la famiglia da cui ho ricevuto la prima educazione alla fede. Papà è scomparso troppo presto con la guerra ma la presenza di mamma e dei frateIli e sorella hanno un peso incancellabile e fondamentale per me. Un primo riferimento lo riporterei al 1943 quando ho ricevuto la Prima Comunione. L’ho ricevuta assieme a mio fratello Franco e forse è stato il motivo di mio collocamento direi quasi all’ombra e seguendolo che mi apriva la strada nelle prime scelte della vita. Gli anni della guerra e poi a distanza di un anno da lui l’ingresso in Seminario dove lui era entrato nel 1945 ed io nell’ottobre 1946. Eravamo in camerate diverse ma avevamo occasione di incontrarci, di parlarci. Grande dono del Signore che mi ha accompagnato fino alla vecchiaia con la possibilità di andare per una strada già aperta dal suo esempio e dalle sue scelte, dal suo coraggio. Ho camminato con lui negli anni della formazione e non mi son mai pentito delle scelte fatte. Accanto a lui nell’ordinazione sacerdotale in parrocchia, dove siamo stati battezzati e dove dal seminario avevamo un appuntamento annuale per la festa della Sacra famiglia e sperimentavamo l’affetto della famiglia parrocchiale, grazie alla presenza di sacerdoti che il Signore aveva posto a servizio della comunità. In quegli anni molti giovani della parrocchia erano diventati sacerdoti.

Poi gli anni del ministero in parrocchie diverse con l’appuntamento quasi settimanale presso la famiglia. Grandissimo dono di Dio la famiglia. Ma anche la famiglia parrocchiale. Quante persone abbiamo incontrato, beneficiando della stima e dell’affetto; quanta vicinanza di preghiere da persone che non ho conosciuto qui in terra e che il Signore, spero, nella sua bontà mi farà conoscere in cielo quando nella sua infinita misericordia mi accoglierà.

Certo, avrò bisogno di tanta purificazione per le mie pigrizie, per tutte le mancate risposte all’amore di Dio, ma confido nella misericordia infinita di Dio Padre. Anche nella vecchiaia la vicinanza e la premura di mio fratello Franco anche per la cura e l’assistenza nella malattia: impagabile. Il ringraziamento a Dio è sempre sulle mie labbra e nel mio cuore quotidianamente.

Cosa dire a chi mi ha conosciuto ed amato, alle persone che ho avuto affidate nel ministero nelle parrocchie? L’azione di Dio ci raggiunge in tanti modi e attraverso tante persone e tanti avvenimenti. Ricordo e ringrazio il Signore che mi ha dato la grazia di servirlo anche nelle situazioni faticose della fondazione della parrocchia San Romano e poi ai Sacri Cuori dove ho incontrato sacerdoti bravi e santi. Rivedo tutta una trama imbastita da Dio a mio favore e mia crescita.

Per ciascuno è tesa la mano del Signore anche quando non ce ne accorgiamo. Gli anni della vita e quelli della vecchiaia se sono anni della saggezza ci aiutino a scoprire la mano di Dio sottesa e a lodarlo e ringraziarlo ora e per sempre.  

don Sandro

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